Il successo della prima edizione ha gettato le basi per tornare nel 2026 con una seconda edizione ancora a Parma: “Ci rivedremo tra un anno in questa sede – ha detto Gabriele Buia, presidente dell’Unione Parmense degli Industriali – per fare il punto su un tema strategico come l’Intelligenza Artificiale”
La competitività cresce insieme al territorio solo se le istituzioni, a vario titolo e a vari livelli, collaborano TUTTI (mondo delle imprese e decisori politici) con l’obiettivo di garantire maggiori investimenti e risorse per la formazione di professionisti che lavorino insieme per migliorare la qualità della vita delle persone. Ma su tutti questi temi bisogna muoversi velocemente.
Questa è la nostra prima riflessione sugli Stati generali dell’innovazione, l’evento promosso da Il Sole 24 Ore in collaborazione con l’Unione Parmense degli Industriali. che si è svolto per un’ intera giornata all’Auditorium Paganini di Parma il 12 maggio 2025.
Al centro della riflessione c’è stata l’ Intelligenza Artificiale “AI” che rappresenta un vero salto di innovazione e che produce cambiamenti che colpiscono per rapidità e ampiezza tutto il nostro vivere. Ma è una vera e propria rivoluzione che va governata con grande attenzione per poterla rendere uno strumento di crescita al servizio di tutti.

Il bilancio degli “Stati Generali” nelle parole di Gabriele Buia, Presidente Unione Parmense degli Industriali

Tracciando un bilancio sull’evento appena concluso e ringraziando chi ha contributo alla sua riuscita, il Presidente dell’UPI Gabriele Buia ha ribadito come l’Upi abbia «fortemente voluto questo momento di dibattito, consapevoli che l’innovazione rappresenta la base per vincere le sfide del futuro. L’avvento dell’AI rappresenta una rivoluzione storica per il genere umano, pari a quella della scrittura». «Le aziende – ha dichiarato alla Gazzetta di Parma – sono chiamate a innovare per crescere, bisogna però capire come si comporteranno gli altri Paesi davanti alla rivoluzione dell’AI, soprattutto nel campo della regolamentazione». «Come abbiamo compreso dal dibattito – ha precisato Buia – bisogna recuperare il tempo perso e correre per sfruttare al meglio questa tecnologia. Le parole del premio Nobel ci hanno illuminato, le startup giovanili ci hanno presentato uno scenario di applicazione importante e il professor Mingione ci ha fatto comprendere il ruolo strategico degli algoritmi».
La giornata, dopo l’intervento di benvenuto di Gabriele Buia, Presidente Unione Parmense degli Industriali, è stata aperta dai saluti di Franco Mosconi, Presidente Fiere di Parma, Stefano Landi, Presidente Camera di Commercio dell’Emilia, Paolo Martelli, Rettore Università degli Studi di Parma, Michele Guerra, Sindaco Parma, Alessandro Fadda, presidente della Provincia e Michele de Pascale, Presidente Regione Emilia-Romagna.

Franco Mosconi ha ricordato che il Convegno si svolge «per una felice coincidenza tra la fiera milanese, organizzata da Fiere di Parma, Tuttofood, e Sps, la fiera dedicata alla frontiera del progresso tecnologico, che è in corso alle fiere di Parma per tre giorni. E’ di buon auspicio per parlare dei temi dell’innovazione».
Per il rettore Paolo Martelli «L’Università contribuisce allo sviluppo dell’AI non solo da un punto di vista tecnologico ma anche nella dimensione etica, giuridica e sociale. Non esiste innovazione senza responsabilità e progresso senza consapevolezza dei suoi limiti. Bisogna governare il cambiamento e preparare le nuove generazioni a farlo con visione e responsabilità».
Stefano Landi, presidente della Camera di Commercio dell’Emilia, ha detto che questa giornata «è importante per interrogarci sul ruolo dell’AI su welfare e lavoro, oltre a comprendere i suoi benefici».

Per il sindaco di Parma, Michele Guerra «l’AI pone domande forti sul futuro della società e anche qualche paura, legata all’invasione della sfera privata. Chi è nella Pubblica Amministrazione ha ben presente quanto sia fondamentale rivedere i servizi alla luce dell’AI, per migliorare la vita delle nostre comunità, soprattutto all’interno di un sistema pubblico-privato».

«L’Emilia-Romagna con il Tecnopolo di Bologna e il super computer Leonardo – ha spiegato Michele de Pascale, presidente della Regione – è uno degli anelli centrali dell’unica catena pubblica al mondo che investe sull’intelligenza artificiale. Per l’Europa competere in questo settore è una sfida centrale molto più importante di tutte le altre di cui si sta parlando, per l’Emilia-Romagna significa mettere a disposizione strumenti innovativi alla manifattura, al servizio sanitario e ai servizi pubblici locali».
Per Alessandro Fadda, presidente della Provincia, l’imperativo è quello di «non subire questa rivoluzione, ma cogliere le opportunità che l’AI ci sta mettendo davanti, prevedendo anche che questa materia entri nelle scuole e nei percorsi formativi per il mondo del lavoro».
Si è anche parlato sulle professioni del futuro e sullo sviluppo delle nuove competenze conseguenti allo sviluppo dell’IA: a discuterne sono state Silvana Castano, Prorettrice alla Transizione Digitale e Intelligenza Artificiale, Università Statale di Milano, Francesca Coin, Sociologa e Scrittrice, Marialaura Cosimi, Vice Presidente Rete ITS Italy, e Giuseppe Mayer, CEO Talent Garden Italia.
L’agricoltura, il digitale e il cambiamento climatico
Chiara Corbo, Direttrice dell’Osservatorio Smart AgriFood, all’interno del quale si occupa di studiare gli impatti dell’innovazione digitale sulle filiere agroalimentari, si è soffermata sui temi del digitale affermando che “i cambiamenti climatici sono un dato di fatto, non si tratta di interpretare i fenomeni, ma di prendere atto di una trasformazione in corso e decidere come agire. Il 2024 è stato un anno in cui, ancora più che in passato, il cambiamento climatico ha fatto sentire i suoi effetti. Dal punto di vista del settore primario ha avuto ricadute importantissime sulla capacità produttiva, sulla qualità dei prodotti, sui prezzi. Abbiamo sotto gli occhi i temi della carenza idrica al Sud e le piogge eccessive in parte delle regioni settentrionali, elementi che hanno impattate su diverse colture. Dunque il tema oggi è diventato quella di definire strategie precise e progetti per intervenire e agire”.
Anna Maria Bernini, Ministro dell’Università e della Ricerca ha dialogato con Andrea Pontremoli

Anna Maria Bernini, Ministro dell’Università e della Ricerca, dopo aver sottolineato che “l’intelligenza artificiale può funzionare solo se è guidata dall’uomo“. si è soffermata del sostegno pubblico alla ricerca che “ha bisogno di investimenti, per garantire risorse ai progetti scientifici, finanziare le nuove infrastrutture, sostenere le tecnologie più avanzate”. Anna Maria Bernini, e ha poi spiegato, a proposito del finanziamento complessivo di 94 milioni assegnato alle infrastrutture di dieci enti pubblici di ricerca, che “i 94 milioni che abbiamo stanziato per il Fondo dell’edilizia e di ammodernamento delle infrastrutture scientifiche aggiunge un importante tassello per la crescita della nostra ricerca. Con queste risorse gli enti avranno la possibilità di rafforzare le loro attività di studio, di acquistare nuove tecnologie, di ristrutturare e mettere in sicurezza sedi, di avviare nuovi progetti capaci di generare concrete e positive ricadute per migliorare la qualità della vita. Vogliamo così dare continuità a un lavoro già eccellente, fiore all’occhiello del Paese».

Andrea Pontremoli, ingegnere di 67 anni nato a Bardi in provincia di Parma, alla guida della Dallara automobili, tra le più importanti aziende specializzate nelle sviluppo e nella produzione di auto da corsa, fondata nel 1971 a Varano de Melegari da Giampaolo Dallara (occupa circa 860 persone9 intervenendo agli Stati generali dell’innovazione ha parlato del sostegno pubblico alla ricerca, ma soprattutto del ruolo chiave che riveste nello sviluppo del Paese. Inoltre Pontremoli ha sottolineato la necessità di «passare da un egosistema ad un ecosistema» e su questo stesso concetto Anna Maria Bernini, ha sottolineato che “l’offerta formativa delle università deve essere ecosistemica perchè quella egosistemica non funziona più“.

Daron Acemoglu, professore del dipartimento di economia del Massachusetts Institute of technology e premio Nobel per l’economia 2024, è stato intervistato dal giornalista del Sole 24 Ore Luca De Biase ha detto subito con chiarezza che «Il progresso non è solo tecnologico, ma anche sociale e culturale». Anche per questo, è fondamentale «il ruolo delle istituzioni» e delle normative. E a proposito dell’ «AI Act» europeo, l’economista turcostatunitense, ha spiegato che: «L’intelligenza artificiale deve essere regolamentata, l’Europa deve scegliere un regolamento giusto, in linea con i principi umani e democratici che la caratterizzano, ma allo stesso tempo diventare competitiva come le società big-tech Usa o cinesi». In sostanza: per fare sì che le norme vengano rispettate e che siano efficaci, bisogna prima fortificarsi concretamente nel settore tecnologico. «L’Europa deve fare un up-grade per quanto riguarda l’intelligenza artificiale, deve acquisire leadership, altrimenti il rischio è che diventi davvero il fanalino di coda». E infine consiglia all’Europa di «ergersi e diventare competitiva in questo campo».

Brando Benifei, eurodeputato e relatore dell’AI act: usare l’IA “sicuro e trasparente”

L’ eurodeputato del Pd Brando Benifei è intervenuto nel pomeriggio durante la tavola rotonda «La governance dell’AI: regolamentazione all’europea o deregulation Usa?», moderata dal giornalista del Sole 24 Ore Luca De Biase. Benifei ha detto che bisogna fare “un salto di scala a livello europeo per competere davvero uniti anche nella AI, specialmente negli attuali contesti geopolitici difficili come quelli che stiamo vivendo”.
Il primo quadro giuridico globale sull’AI introdotto dall’Unione europea per garantire che l’AI, ha precisato l’europarlamentare, sia sviluppata e utilizzata in modo «sicuro, trasparente e non discriminatorio, proteggendo i diritti fondamentali e promuovendo l’innovazione». A che punto è questo regolamento? «È in atto un lavoro di implementazione della legge abbiamo un codice che riguarda modelli fondativi, ma stiamo andando avanti con tappe importanti». E parlando della deregulation statunitense, Benifei aggiunge «Deve essere ben chiaro che anche in tema di regolazione digitale le nostre leggi le facciamo noi, in Europa e –ha sottolineato– non dobbiamo chiedere all’America di farle al nostro posto: questa è una posizione ferma e chiara».
I dati dell’Intelligenza Artificiale
Nel 2024 in Italia il mercato dell’Intelligenza Artificiale è cresciuto del 34,8% rispetto al 2023, raggiungendo i 909 milioni di euro, e nel 2027 si stima toccherà gli 1,8 miliardi. Tuttavia questa nuova tecnologia sta toccando principalmente le grandi imprese (32,5% il tasso di penetrazione), mentre è ancora marginale nel caso delle PMI (7,7%), quando, invece, la sua adozione sarà fondamentale per la competitività e la crescita di tutte le aziende. Questo il messaggio principale che veicolerà l’evento nato dalla collaborazione tra Il Sole 24 Ore e l’Unione Parmense degli Industriali.
Appuntamento al prossimo anno
Il successo di questa prima edizione ha gettato le basi per ospitarlo nel 2026 ancora a Parma. «Ci rivedremo tra un anno in questa sede – ha precisato Gabriele Buia, presidente dell’Unione Parmense degli Industriali – per fare il punto su un tema strategico e in costante evoluzione, come l’Intelligenza Artificiale».
Il Sole 24 Ore e l’Unione Parmense degli Industriali: gli ‘Stati Generali dell’Innovazione’
Appuntamento lunedì 12 maggio a Parma presso Auditorium Paganini Congressi. Leggere su Gustoh24
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