Origin Italia presenta la dichiarazione di intenti destinata alle delegazioni internazionali del G7 per lo sviluppo globale delle Indicazioni Geografiche e la cooperazione internazionale
Sollecitare un impegno internazionale per garantire la protezione e la crescita sostenibile dei prodotti legati ai territori
Al G7 Agricoltura in corso a Siracusa fino al 29 settembre 2024, è stata consegnata al Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e ai Ministri delle delegazioni internazionali la “Dichiarazione di Ortigia 2024”. Questo atto di intenti, realizzato da Origin Italia grazie ai contributi dei Consorzi di tutela italiani delle produzioni agroalimentari DOP e IGP, si propone di rilanciare lo sviluppo globale delle Indicazioni Geografiche (IG) e promuovere la cooperazione internazionale.
I temi centrali della Dichiarazione riguardano la rilevanza globale delle Indicazioni Geografiche e gli strumenti di tutela e promozione a livello internazionale, con un ruolo cruciale svolto dai Consorzi di tutela. Gli obiettivi principali del documento includono:
– Sensibilizzare i Ministri dell’Agricoltura dei Paesi del G7 e di altri Stati sull‘importanza strategica delle Indicazioni Geografiche.
– Ribadire la loro rilevanza economica, sociale e culturale nei territori di riferimento.
– Promuovere le peculiarità delle IG come strumenti di sviluppo rurale a livello mondiale.
– Richiedere maggiore attenzione sui temi che generano incertezza per il futuro delle IG, in particolare la loro esclusione da dazi e barriere tariffarie e non tariffarie.
– Sollecitare un impegno internazionale per garantire la protezione e la crescita sostenibile dei prodotti legati ai territori.
Durante la giornata, si è svolto anche il convegno “Italian Geographical Indications: A Tool for International Cooperation“, organizzato da Origin Italia con il supporto della Fondazione Qualivita e in collaborazione con oriGIn. Alla presenza del Direttore Generale della FAO, Qu Dongyu, il convegno ha gettato le basi per la creazione di un network internazionale che monitori le priorità per una cooperazione globale incentrata su sullo sviluppo sostenibile legato alle Indicazioni Geografiche.
Dal confronto è emerso come i Consorzi di tutela rappresentino un modello di crescita e un riferimento efficace per la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo, in particolare per le capacità acquisite nel tempo nei campi della tutela, del marketing e dello sviluppo locale.
“In un contesto internazionale, è essenziale valorizzare le Indicazioni Geografiche”, ha dichiarato il Presidente di Origin Italia, Cesare Baldrighi. “Ringraziamo il Ministro Lollobrigida che, nei suoi due anni di mandato, ha elevato le IG al ruolo di priorità nazionale. Speriamo che riesca a coinvolgere i Paesi di tutto il mondo nel percorso di valorizzazione e protezione delle Indicazioni Geografiche, promuovendone il legame con i territori e contrastando i tentativi speculativi attraverso la cooperazione internazionale”.
Dichiarazione di Ortiga G7 2024
Il presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano Nicola Bertinelli partecipa alla riunione dei Ministri dell’Agricoltura del G7 a Ortigia
Di seguito una sua riflessione sui rischi legati al protezionismo.
“Nell’attuale clima di incertezze, guerre e ritorsioni nello scenario geopolitico globale, stiamo assistendo a una nuova fase di escalation di iniziative tese al protezionismo e a ostacolare il libero commercio, quali dazi e barriere commerciali. Nel quadro delle merci di interesse ‘globale’, l’ambito agroalimentare e i prodotti di elevata qualità come il Parmigiano Reggiano -ha sottolineato il presidente Bertinelli- sono quelli potenzialmente più a rischio di essere colpiti e danneggiati da questa deriva. Non parliamo solo dei rischi legati al mercato USA.
Di recente si sono infatti aperti indirettamente spazi di ritorsione anche in Cina, e sicuramente questa lista è destinata ad allungarsi. In ambito agroalimentare, le Indicazioni Geografiche sono per definizione prodotti che, in virtù della trasparenza verso il consumatore, della tracciabilità e delle certificazioni, hanno costi di produzione superiori ai prodotti comparabili slegati da tali vincoli. Per questo motivo, l’adozione di dazi e barriere al commercio mirate contro le IG vanno considerate come strumenti ‘non etici’. Tali misure sono infatti dannose per quei prodotti che sono un vero e proprio patrimonio dei territori d’origine, da cui non possono essere per loro natura delocalizzati, e che rappresentano un bene collettivo delle comunità che li producono.
Da qui nasce l’esigenza di portare avanti in tutte le sedi, in Italia, in Europa e nel mondo, una richiesta di tutela dei prodotti IG da possibili interventi contrari al libero commercio. L’occasione della nostra Assemblea nel contesto del G7 agricolo è una grande opportunità per avviare questa battaglia, che dovrà diventare la nostra priorità dei prossimi anni e che dovrà essere supportata con forza da tutte le istituzioni, sia nazionali che europee”.
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