300 mila api protette e 300 milioni di fiori impollinati al centro del nuovo progetto sostenibile del Consorzio di tutela del gustoso salame toscano che, con il miele, ha anche un feeling in cucina

Legame con il territorio e sostenibilità sono le direttive che hanno portato il Consorzio della Finocchiona IGP a sposare la causa delle api, avviando per il 2023, in collaborazione con la climate tech company 3Bee, un’operazione di salvaguardia con un impatto su circa 300mila api protette e 300 milioni di fiori impollinati l’anno.

L’iniziativa è stata presentata a Roma, presso Enoteca La Torre sul Roof Garden de La Rinascente a Piazza Fiume, con un menu che ha proposto l’abbinamento tra il gustoso salume toscano e il miele prodotto proprio da questa azione di tutela promossa dal Consorzio che non solo ha provveduto all’installazione di alveari di impollinatori nei pressi dei campi delle aziende produttrici di finocchietto, la pianta aromatica che dona alla Finocchiona il suo aroma e sapore inconfondibile, ma ha anche adottato un alveare vero e proprio per la produzione di miele. “Già diverso tempo fa il premio Nobel Maurice Materlink aveva sottolineato il fatto che la scomparsa delle api porterebbe all’estinzione di almeno 100mila varietà diverse di piante – spiega Alessandro Iacomoni, Presidente del Consorzio della Finocchiona IGP – Un grido di allarme che il Consorzio ha convintamente raccolto”.

“Non solo con queste iniziative aiutiamo le api e il loro ciclo vitale – sottolinea il direttore del Consorzio, Francesco Seghi – ma anche l’impollinazione e quindi la vita dell’ambiente. Il progetto e quindi è apprezzabile non solo per la sua valenza ambientale ma anche per quello che gustiamo nel piatto, dove l’incontro tra miele e Finocchiona Igp si rivela un matrimonio ben riuscito”.

“Adotta un Alveare è un progetto dedicato alla protezione delle api ma anche alla rigenerazione della biodiversità – racconta Silvia Moser, responsabile del progetto in qualità di Account Specialist di 3Bee, climate tech company fondata nel 2017 – Spesso si associa l’adozione di un alveare esclusivamente alla produzione di miele. In questo caso, grazie alla tecnologia Hive-Tech, l’impatto generato è maggiore. Con il biomonitoraggio possiamo controllare lo stato di salute delle api. Un impegno ambientale concreto e controllabile attraverso l’apposita applicazione. Grazie alla tecnologia abbattiamo del 20% la moria delle famiglie, riduciamo del 30% i trattamenti chimici, aumentiamo del 30% la produttività per l’apicoltore e contribuiamo ad incrementare del 50% la biodiversità (impollinazione – riduzione viaggi – risparmio economico – abbattimento indiretto CO2)”.

Ma ovviamente, trattandosi di Finocchiona IGP, prodotto food tra i più apprezzati, il Consorzio non poteva tralasciare l’aspetto più squisitamente gastronomico. Il miele che verrà ricavato dalle api tra aprile e giugno, infatti, sarà utilizzato anche dall’Unione Regionale Cuochi Toscani (URCT) per delle ricette innovative in grado di abbinare il gusto inconfondibile del più caratteristico dei salumi toscani con le note, appunto, del miele prodotto.
“Io e un gruppo selezionato di colleghi come Lorenzo Pisini, Giampiero Cesarini e il pizzaiolo Tommaso Vatti siamo stati coinvolti dal nostro presidente Roberto Lodovichi nella creazione di questo ricettarioafferma Maria Probst, chef dell’Osteria di Torre a ConaSono davvero orgogliosa di essere una delle ambasciatrici di questo progetto, perché ritengo sia fondamentale sensibilizzare il pubblico su queste tematiche. Dal lato
gastronomico, per quanto riguarda l’abbinamento, il dolce e salato sono estremamente complici e, nelle giuste dosi la Finocchiona e il miele, danno vita ad un connubio equilibrato e divertente al palato”.