Con la comunicazione di approvazione dei venti programmi di distretto, e lo stanziamento di 120 milioni di euro, grazie alle risorse finanziarie rese disponibili dalla legge di Bilancio votata lo scorso dicembre, si è raggiunto un traguardo importantissimo che metterà al sicuro un investimento tra pubblico e privato di 309 milioni di euro”.

Così, commentano i delegati della Consulta dei Distretti del Cibo che nei giorni scorsi sono stati convocati a Roma dal Sottosegretario Gianmarco Centinaio nel corso di una riunione nella quale sono state definite anche le procedure che porteranno entro il prossimo aprile alla firma dei contratti tra distretti del cibo e il Mipaaf.

GianMarco Centinaio

All’incontro erano presenti, Andrea Battiston, capo segreteria tecnica del ministro Patuanelli, Francesco Saverio Abate, capo Dipartimento DIQPAI (Dipartimento delle politiche competitive, della qualità agroalimentare, ippiche e della pesca), Oreste Gerini Direttore generale PQAI (Promozione della qualità agroalimentare e dell’ippica), Fabrizio Velocci RUP; per la Consulta, i vice presidenti Roberto Belli e Fabio Fabbri, il coordinatore del comitato tecnico, Luca Fabbri e il componente Michele Ruiu e i Consiglieri Gianni Capalbi e Roberto Mazzei.

Si rafforza la collaborazione con il Mipaaf ed esprimiamo soddisfazione per l’impegno e la determinazione a sostenere i Distretti del cibo da parte del ministro Stefano Patuanelli e del sottosegretario Gianmarco Centinaio – commenta il presidente della Consulta dei Distretti del Cibo, Angelo Barone – abbiamo avviato anche la collaborazioni con le Regioni e li sollecitiamo a cofinanziare questi progetti che rappresentano la prima azione di sistema nel nostro Paese per lo sviluppo sostenibile. I 20 programmi di distretto coinvolgono 10 Regioni, migliaia di imprese e promuove le produzioni biologiche, DOP e IGP e il turismo relazionale integrato, attivarli il prima possibile è un importante segnale di ripartenza immediata del settore agroalimentare. Adesso le Regioni facciano la loro parte per avviare la prima azione di sistema di sviluppo sostenibile nel nostro Paese”.

Nel corso della riunione sono state risolte alcune questioni tecniche rilevanti per la gestione delle progettualità finanziate con grande disponibilità del Dipartimento DIQPAI e della Direzione PQAI del MIPAAF; è stata ribadita la volontà politica del Ministero e del Sottosegretario di considerare i distretti del cibo strumento essenziale di governo delle realtà locali determinando sviluppo e benessere nel mondo agricolo e nelle comunità locali. E’ stata confermata, inoltre, la disponibilità economica per fare i prossimi bandi dei distretti del cibo dove la consulta si impegnerà per promuovere la partecipazione dei distretti che ancora non hanno usufruito di risorse. La delegazione della Consulta dei distretti del cibo ha chiesto la creazione di un tavolo di lavoro permanente per facilitare una buona programmazione sui prossimi fondi messi a disposizione dal PNRR e ha proposto un evento di carattere nazionale  con una giornata dedicata ai distretti del cibo, entrambe le proposte sono state accolte positivamente.

Un risultato eccezionale anche per la Consulta dei distretti costituta lo scorso  25 novembre a Roma, con l’adesione di 28  distretti che hanno riconosciuto la necessità di fare rete, rafforzare la capacità progettuale e di iniziativa dei territori per una migliore gestione delle risorse disponibili. La Consulta è nata con lo scopo di interloquire con le istituzioni, enti economici e sociali; di promuovere leggi e finanziamenti che ne garantiscano lo sviluppo; di creare sinergie con il mondo accademico; di contribuire alla crescita sostenibile dei territori.

La Consulta fa proprie le indicazioni delle istituzioni internazionali e nazionali come l’Agenda 2030 e la strategia Farm to Fork, che è al centro del Green Deal europeo. Il territorio, il cibo, l’agricoltura, le zone rurali svolgono oggi un ruolo che va molto al di là dell’accezione di settore produttivo convenzionale: significano ospitalità turistica, esprimono marchi di fama internazionale, implicano un’attenta gestione del territorio, del paesaggio, dell’ambiente, la salvaguardia dell’ecosistema e di risorse preziose come l’acqua e l’aria, indicano nuove possibilità di approvvigionamento di energia, possono fornire materie prime ecosostenibili per altri settori produttivi sono l’emblema di una corretta e sana alimentazione.

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