+2,4% per la filiera dei distretti vitivinicoli con oltre 1,5 miliardi di export. Tra i distretti, spiccano positivamente i Vini del Veronese, (+11,6%) e Vini dei colli fiorentini e senesi (+7,4%). Prosegue la crescita della filiera della pasta e dolci +4,4%. Stessa dinamica per i Dolci di Alba e Cuneo +18,9% e per i Dolci e pasta veronesi +16,4%. Procede bene sui mercati esteri la filiera delle conserve +8,4% grazie soprattutto al contributo delle Conserve di Nocera +10,5%. Nella filiera delle carni +6,1%, si distinguono in particolar modo i Salumi di Parma (+17,6%) e i Salumi del modenese (+8,8%).
Il commento di Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness Intesa Sanpaolo
Dopo aver archiviato il 2023 con un progresso sui mercati esteri del 4,5% rispetto al 2022, i distretti agroalimentari italiani continuano sullo stesso trend nel primo trimestre del 2024 realizzando quasi 7,1 miliardi di euro di esportazioni, 441 milioni in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+6,6% tendenziale a prezzi correnti). È quanto emerge dal Monitor dei distretti agroalimentari italiani al 31 marzo 2024, curato dal Research Department di Intesa Sanpaolo. La dinamica ricalca quella del totale dell’export agroalimentare italiano (+6,7%), e va in controtendenza rispetto agli altri distretti manifatturieri, che invece arretrano leggermente (-2,7%).
La filiera dei distretti vitivinicoli nei primi tre mesi del 2024 ottiene il 2,4% in più rispetto allo stesso periodo del 2023 grazie ai dieci distretti monitorati che totalizzano oltre 1,5 miliardi di export dopo il lieve calo del 2023 (-0,7% rispetto al 2022). Spicca positivamente il distretto dei Vini del Veronese, con una crescita a due cifre (+11,6%) e anche il distretto dei Vini dei colli fiorentini e senesi (+7,4%). Si assesta sugli stessi valori del primo trimestre del 2023 il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene (+0,4%). In lieve contrazione invece il distretto più importante in termini di valori esportati, quello dei Vini di Langhe, Roero e Monferrato (-2%).
Segue sullo stesso sentiero di crescita dello scorso anno la filiera della pasta e dolci: (+4,4% nel primo trimestre del 2024, dopo il +4,8% del 2023). Tra i distretti della filiera, va segnalata la dinamica molto positiva del primo distretto per valori esportati, quello dei Dolci di Alba e Cuneo, che realizza quasi 75 milioni di euro di esportazioni in più rispetto al primo trimestre del 2023 (+18,9%). Anche i Dolci e pasta veronesi segnano un progresso a due cifre (+16,4%). Arretrano invece i comparti pasta e dolci dei due distretti campani: l’Alimentare napoletano cala del 33,2% e l’Alimentare di Avellino del 22,6%.
Lieve progresso per la filiera dei distretti agricoli nel primo trimestre del 2024 (+0,6%). Il principale distretto, l’Ortofrutta romagnola, chiude quasi invariato il primo trimestre del 2024 (-0,2%), nonostante il clima avverso che ha caratterizzato gran parte dell’anno (siccità, gelate tardive e alluvioni) e che ha compromesso molte produzioni del territorio. Forte balzo in avanti per le Mele dell’Alto Adige (+16,9%). Anche il Florovivaistico del Ponente ligure mostra una buona dinamica (+10,7%). In arretramento invece la Nocciola e frutta piemontese (-17,8%).
Procede bene sui mercati esteri la filiera delle conserve (+8,4% nel primo trimestre del 2024). Nella dinamica della filiera risulta determinante l’apporto del principale distretto, le Conserve di Nocera, che da solo contribuisce con 41 milioni ai 65 di crescita complessiva della filiera nel trimestre (+10,5% tendenziale). Secondo per contributo alla crescita il comparto conserve dell’Alimentare di Parma (+28%).
Nella filiera delle carni, che nel complesso registra nel primo trimestre del 2024 un progresso del 6,1%, si distinguono in particolar modo i Salumi di Parma (+17,6%) e i Salumi del modenese (+8,8%).
Luci e ombre nella filiera del lattiero-caseario: il principale distretto in termini di valori esportati, il Lattiero-caseario della Lombardia sud-orientale, arretra leggermente (-3,7%). Anche la Mozzarella di bufala campana riduce le esportazioni nel primo trimestre del 2024 (-10,3%) dopo la crescita del 7,4% registrata nel 2023. Fanno da contraltare i successi del distretto Lattiero-caseario parmense che tocca +36% nel primo trimestre del 2024.
Tuttavia, la filiera che contribuisce maggiormente alla crescita delle esportazioni dei distretti agroalimentari italiani è quella dell’olio con un +65%, con aumenti a doppia cifra per tutti e tre i distretti che la compongono: +71,7% per l’Olio toscano, +44,2% per l’Olio umbro e +55,4% per il comparto oleario del distretto dell’Olio e pasta del barese. Le stime produttive elaborate da ISMEA indicano una ripresa del 20% per la campagna 2023-24 (dopo il crollo del 37% nell’annata 2022-23). Continua anche la spinta sui prezzi, dopo i forti rialzi del 2023 determinati dalla scarsa disponibilità mondiale.
La filiera del riso è l’unica a chiudere con un segno leggermente negativo il primo trimestre del 2024 (-0,8%). Invariato il Riso di Vercelli, che dopo il +26,1% dello scorso anno, conferma i flussi del primo trimestre del 2023 (-0,02%); lieve calo per il Riso di Pavia (-1,7%).
In crescita la filiera del caffè (+8% nel primo trimestre del 2024), dove spicca il distretto del Caffè di Trieste (+13,8%). Crisi logistiche e cambiamenti climatici hanno avuto un impatto maggiore sui prezzi del caffè rispetto ad altre commodity.
Bene anche il distretto dell’Ittico del Polesine e del Veneziano (+19,8%). Proseguono nel territorio i tentativi per arginare l’invasione del granchio blu, tra cui la pesca del crostaceo e l’istituzione di ambienti protetti con aree recintate.
La Germania si conferma il primo partner commerciale per i prodotti dei distretti agroalimentari (+4,2%); riprendono vigore i flussi verso gli Stati Uniti (+17,2%) dopo il lieve calo del 2023 (-1,4%); in crescita anche Francia (+1,9%) e Regno Unito (+0,8%). Le economie emergenti, che rappresentano il 20% del totale delle esportazioni distrettuali agroalimentari, segnano un progresso del 10,1% tendenziale (rispetto al +5,8% delle economie avanzate). Tra queste vanno segnalate Polonia (+10,3%) e Romania (+17,5%); in recupero Cina (+6,9%) e Russia (+44,7%).
Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness Intesa Sanpaolo ha dichiarato: “Il comparto agroalimentare italiano continua a crescere anche negli ultimi mesi: si conferma così uno dei settori più brillanti per l’export, nonostante scenari complessi dal punto di vista geopolitico e climatico. Per incrementare la competitività e la crescita sui mercati esteri, Intesa Sanpaolo continua a operare fornendo supporto agli investimenti grazie agli oltre 6 miliardi di euro erogati dalla Direzione Agribusiness, dal 2021 a oggi, alle sole PMI del mondo agroalimentare con finanziamenti a medio e lungo termine in particolare destinati a sostenibilità, innovazione e digitalizzazione. Si tratta di accompagnare le progettualità anche di aziende di minori dimensioni prevalentemente nei processi di transizione e sviluppo sostenibile che Intesa Sanpaolo supporta tramite il programma Il tuo futuro è la nostra impresa per dare sempre maggior slancio al Made in Italy agroalimentare”.