Gli appuntamenti hanno fatto registrare circa diecimila presenze di visitatori dal 3 al 5 ottobre, inaugurando la stagione autunnale nel Calatino che fa parte della Città metropolitana di Catania

Gli aspetti benefici del ficodindia nell’alimentazione e nel contesto della Dieta mediterranea, così come in determinati percorsi di cura dei pazienti, come alimento migliorativo. Ma non solo: è un ingrediente davvero prezioso anche nel campo di nuove formulazioni alimentari. Se n’è parlato in maniera approfondita e con importanti spunti scientifici alla XXXIX edizione della Sagra del Ficodindia di San Cono DOP, l’evento organizzato dal Comune del Calatino, dove pianta e frutto sono venerati come vero e proprio “monumento della natura”. Un appuntamento di grande successo, che sta per compiere i suoi primi 40 anni e che anche per il 2025 ha presentato un ricco programma di degustazioni, masterclass, cooking e talk show, interviste e spettacoli. 

Due masterclass, in particolare, hanno gettato nuova luce sugli aspetti concreti a cui accennavamo, sui temi: “Ficodindia tra gusto e colore e prospettive di trasformazione” e “Ficodindia: un volano per il territorio”, ai quali sono intervenuti studiosi ed esperti di settore, tra cui: il presidente del Distretto Ficodindia di Sicilia, Antonio Lo Tauro, e le docenti dell’Università degli Studi di Catania Agata Campisi, del Dipartimento di Scienze del Farmaco e della Salute, e Rosa Palmeri, del Di3A – Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente. A loro si sono aggiunti l’On. Giuseppe Castiglione, già sottosegretario alle Politiche agricole, e l’assessore comunale all’Agricoltura, Emilio Grassenio. I talk sono stati moderati dai giornalisti Clara Minissale (Cronache di Gusto) e Nino Amadore (Il Sole 24 Ore).

Ad approfondire i cenni storici e la simbologia del ficodindia a livello mondiale e la sua origine in Sicilia è stato il presidente Lo Tauro, sottolineando come oggi la cittadina di San Cono, a forte vocazione agricola, sia considerata a tutti gli effetti la capitale europea del ficodindia. Con i suoi 2.000 ettari di coltivazioni specializzate e una produzione annua che oscilla tra i 150.000 e i 200.000 quintali, San Cono è punto di riferimento, infatti, di un’intera filiera che coinvolge oltre 250 produttori. Una vivacità e un forte interesse per tale pianta, frutto e ingrediente che nel 2014 ha portato proprio alla nascita della prima organizzazione di produttori. Un interesse notevole per tale coltivazione, che oggi sta portando alla sperimentazione di nuove coltivazioni anche in altri areali della provincia etnea, come a Mazzarrone, a Militello in Val di Catania e nel Palermitano.

Le tre varietà di ficodindia di San Cono

Molto interessanti, inoltre, sono state le degustazioni che hanno accompagnato gli interventi degli studiosi e docenti. Nello specifico, sono state degustate le tre varietà di ficodindia di San Cono: biancaarancione e rossa, ciascuna con proprie caratteristiche organolettiche particolari, soprattutto dal punto di vista aromatico.

Le tre varietà, infatti, presentano diverse consistenze e diversa percezione della loro dolcezza. Altra degustazione “didattica” molto apprezzata, quella del gelato al ficodindia del Maestro Gelatiere Antonio Cappadonia, che ha utilizzato proprio le tre varietà per la sua produzione, sottolineando il meticoloso lavoro di ricerca e di sperimentazione effettuato anche nell’ambito della gelateria. 

Sperimentazioni del palato che non si sono fermate qui, ma sono proseguite anche con i numerosi cooking show proposti, presentati dalla giornalista Giada Giaquinta, sui temi più svariati, tra cui la Masterclass su “Vino & Ficodindia”, e con i piatti raffinati a base di pesce e ficodindia proposti dallo Chef Salvatore Guarino. Appuntamenti che hanno fatto registrare in questa nuova edizione circa diecimila presenze di visitatori dal 3 al 5 ottobre, inaugurando al contempo la stagione autunnale nel Calatino, molto fertile e vivace anche sul fronte enogastronomico.