Esponenti di varie regioni a confronto per valutare lo stato dell’arte nelle attuali sfide della globalizzazione

Il convegno a Lecce è promosso da Roberto De Donno, Docente universitario ed esperto di Marketing

Appuntamento imperdibile a Lecce per conoscere le potenzialità delle De.Co. che possono avere anche sull’economia di un territorio. Un convegno sulle Denominazioni Comunali: identità, tradizione e territorio messi nero su bianco.

Venerdì 23 maggio, alle ore 17,30, avrà luogo il convegno dal titolo “Effetto volano delle Denominazioni Comunali”. L’ evento, promosso dall’Assessorato all’Agricoltura della Provincia di Lecce, si terrà presso i locali dell’Ex Convitto Palmieri e vedrà coinvolti numerosi esponenti di varie regioni (Nei prossimi giorni pubblicheremo i loro nomi). Cosa sono le Deco? Le De.Co. (denominazioni comunali) sono delibere comunali che attestano l’identità del prodotto, in quanto appartenente allo specifico territorio comunale. Il convegno, scrive una nota degli organizzatori, intende promuovere una sostanziale riflessione sul valore costitutivo delle De.Co. e sugli effetti e sulle ricadute che queste hanno sul territorio. Possedendo una notevole levatura antropologica, le De.Co. permettono infatti di costruire progetti concreti di vivacità territoriale, capaci di rendere il luogo un contesto essenziale per maturare circoli socioeconomici virtuosi.

L’aspetto fondamentale delle Denominazioni Comunali consiste nel saper raccontare il territorio attraverso i suoi prodotti enogastronomici ed artigianali, così da porre l’attenzione sui particolari che connotano lo spazio-tempo in cui questi sono nati, anche al fine di tutelare l’indotto grazie al quale viene garantita l’autenticità della produzione stessa. Nella visione lungimirante di Luigi Veronelli, fautore delle De.Co., esse rappresentano un’importante strumento di rivalutazione della terra, quale elemento primordiale da cui ripartire per salvaguardare la filosofia delle origini, ossia delle radici, alle quali si ritorna ogni qualvolta il sentimento dell’abitare il luogo chiama in causa il suo genius loci.

Il convegno, pertanto, mira ad analizzare lo stato dell’arte dei Comuni italiani rispetto alle delibere De.Co., in un periodo storico – quello attuale – in cui la sfida della globalizzazione innesca dinamiche piuttosto ambigue circa la protezione delle peculiarità locali. Il che comporta, altresì, un certo impegno istituzionale, finalizzato ad intraprendere con fiducia un percorso consapevole e condiviso per arguire innanzitutto l’aspetto intrinseco delle De.Co., per l’appunto suggellate dal loro essere propulsive.

Appuntamento il 23 maggio pomeriggio alle 17.30, al Convitto Palmieri (Lecce)

Una conferenza che sa di buono e utile grazie ala presenza di personalità istituzionali ed esperti del settore.

I posti sono limitati e per partecipare compila questo modulo https://landing.infodeco.it/

Infodeco | Il Portale delle Denominazioni Comunali, cliccare QUI

Nell’occasione Gustoh24 mette sotto i riflettori la Sfogliatella De.Co. di Villalfonsina e il Taralluccio De.Co. di Casalbordino

Le dolcezze d’Abruzzo: Tarallucci e Sfogliatelle del talentuoso chef Franco Loreto di Villalfonsina e Ugo Massa di Casalbordino. I dolci di Giovina Miserere e Paolo Cavuto del forno C&M di Villalfonsina.

Le Sfogliatelle De.Co. del forno C&M di Villalfonsina di Giovina Miserere e Paolo Cavuto

La storia. Il 22 agosto 2012 il Consiglio comunale di Villalfonsina (Chieti), riunito in seduta straordinaria, ha approvato su proposta del sindaco Mimmo Budano (ancora oggi alla guida del Comune) la delibera di riconoscimento della “Denominazione Comunale (De.Co.) alla Sfogliatella di Villalfonsina”, un dolce tipico della tradizione villese tramandata da diverse generazioni nei vicoli di questo borgo in provincia di Chieti.

In occasione del Convegno di Lecce vogliamo offrire ai nostri lettori le foto (e una ricetta) dei Tarallucci e Sfogliatelle, ambedue i dolci si fregiano infatti del marchio di veronelliana memoria,  Denominazione Comunale (De.Co.).

Tarallucci e Sfogliatelle, a marchio Denominazione Comunale (De.Co.) a cura di Franco Loreto e Ugo Massa

I due dolci sono stati preparati dal talentuoso chef Franco Loreto di Villalfonsina (ora è executive chef a San Salvo al ristorante del Rosa hotel a pochi passi dal mare di San Salvo – Chieti).

Da ricordare che lo chef villese, Franco Loreto, negli anni passati, aveva collaborato,  nel  “ricreare” il goloso dolce casalese “lu Tarallucce” con il Mastro fornaio di Casalbordino, Ugo Massa, che ha un avviatissimo forno a due passi dal Santuario di Madonna dei Miracoli, sulla strada provinciale che porta al mare di Casalbordino.

Le sfogliatelle e i tarallucci DeCo di Giovina e Paolo & figli

Dal panificio C&M a Villalfonsina

Lecce, Casalbordino e Villalfonsina tre località legate virtualmente, per un giorno, con le De,Co. Sfogliatelle e Tarallucci Deco preparate da Giovina Miserere e Paolo Cavuto rinomati fornai di Villalfonsina in provincia di Chieti, a pochi passi dalla storica Fontana all’ingresso del paesino. 

La Ricetta della SFOGLIATELLA DE.CO. di Villalfonsina a cura di Franco Loreto

Ingredienti:

4 uova – 2 bicchieri di vino bianco – g.100 di strutto per l’impasto, 4 cucchiai di zucchero e g.200 di strutto da usare per ungere la sfogliatella.

Ripieno:

g. 300 marmellata di uve e ciliegie
g. 200 di mandorle tostate e triturate
2 arance solo buccia
g. 200 miele
g. 100 cioccolato fondente

Procedimento: dentro un contenitore impastare la farina setacciata, le uova, lo zucchero il vino bianco e lo strutto. Impastare il tutto, ottenendo così un impasto elastico ed omogeneo.

Lasciare riposare l’impasto almeno un’ora in frigorifero.

Successivamente stendere l’impasto su un piano di lavoro con il mattarello. La sfoglia deve essere molto sottile , spalmare sulla superficie della sfoglia un pò di strutto e ripiegare la sfoglia a metà, ripassare lo strutto e piegare nuovamente, ottenendo un quarto della sfoglia iniziale. Rispalmare per l’ultima volta lo strutto sulla superficie e arrotolare la sfoglia intorno a se stessa.
A questo punto mettere a riposare i rotoli in congelatore per un’ora. Tirare fuori il rotolo, tagliare delle fette circa di 2 cm., noterete nell’impasto tanti cerchietti intorno a se stessi. Stendete con un matterello, portando lo spessore da 2cm, a 1 cm, formando un ovale. Ricordatevi che la parte del taglio deve poggiare per poi essere steso. Farcite con il suo ripieno, senza esagerare, ripiegate la sfoglia ovale, schiacciare leggermente i bordi per chiudere e infornate. Forno già preriscaldato a 200 gradi e cucinate circa per 8 minuti.

(I tempi di cottura e le temperature possono variare a seconda del forno che viene usato). P.S. Ogni brava massaia della località custodisce il segreto del ripieno. 

Il libro di Roberto De Donno

IL MANIFESTO DE.CO.

 1. Le De.Co. sono un agile strumento che consente ad ogni Sindaco di dare valore alla forte identità territoriale e storica di specifici prodotti, piatti-ricette o tradizioni del proprio Comune.

  • 2. Le De.Co. sono un censimento di origine con uno specifico valore storico e culturale, in particolare per quei tanti prodotti agroalimentari che non rientrano, per motivi diversi, in altre forme di valorizzazione.
  • 3. Le De.Co. rappresentano identità ed espressione di valori e tradizioni attestati attraverso una semplice delibera comunale del Sindaco, che certifica la provenienza specificatamente territoriale di ogni prodotto, piatto o sapere di quella peculiare terra.
  • 4. Le De.Co. rendono lustro al Comune di appartenenza che le dichiara proprie e specifiche del proprio territorio con effetto immediato dalla delibera del Sindaco e dell’Amministrazione. Esse, in quanto appartenenti al territorio comunale non sono proprietà di singoli, in quanto sono un bene collettivo. In tal senso le De.Co. contribuiscono a valorizzare specificità a confronto, con preponderante attenzione al genius loci, al fine di suggellare suggestive operazioni di marketing territoriale con evidenti benefici economici, produttivi e turistici.
  • 5. Le De.Co. hanno un carattere eticamente rispettoso sia della natura, sia dei diritti dei lavoratori artigianali e contadini, in quanto annoverano il prodotto alla propria terra, ossia allo specifico Comune, in cui esso viene da sempre generato con quelle peculiarità. Il fattore propulsivo delle De.Co. si pone in grado di smuovere un certo interesse economico-sociale intorno alla considerevole ricchezza e varietà di elementi culturali, di usanze e tradizioni attualmente ancora in vigore negli oltre 8.000 Comuni italiani.
  • 6. È, dunque, chiara e determinata volontà del Comitato creare una fitta rete di sinergie tra territori, al fine di incentivare al meglio l’istituzione delle De.Co. così da ottimizzare un costante scambio d’informazioni, suggerimenti e proposte operative.
  • 7. Il Comitato intende spronare i Comuni ad istituire le De.Co., promuovendo leggi regionali in conformità coi principi delle De.Co. ed attivandosi per costituire un gruppo trasversale di parlamentari disposti a farsi promotori della validità della prestigiosa intuizione di Luigi Veronelli in quanto a promozione, sostenibilità e sviluppo identitario dei luoghi.
  • 8. Si ritiene utile estendere il progetto De.Co. a tutta la rete di ristoratori e produttori locali che, individualmente o con specifiche associazioni, usano prodotti De.Co. per promuovere una specifica azione di sensibilizzazione e conoscenza rivolta al consumatore finale.
  • 9. Il Comitato si fa carico di individuare e promuovere contatti finalizzati col mondo dell’informazione (stampa, web, social e televisioni pubbliche e private), istituendo uno specifico gruppo operativo mirato a tale compito.
  • 10. È inoltre precisa intenzione del Comitato ideare ed organizzare esclusive “Giornate De.Co.” con la collaborazione di tutti i Comuni che le hanno designate, coinvolgendo Istituzioni, Associazioni e vari protagonisti che ne hanno condiviso la promozione e la valorizzazione.