Gente di Mare, Il Falco, A pesci in Faccia, la nuova cucina della semplicità e della resilienza

La buona cucina interpreta e racconta sempre il tempo che la circonda. Il ristorante è il luogo dove cerchiamo l’emozione della convivialità, la risposta alle nostre emozioni, a quanto proviamo dentro di noi. Ed oggi sulla tavola cerchiamo piatti e ricette che si legano e sposano con il sentimento più forte e profondo in ognuno di noi: la resilienza. Con la riapertura dei ristoranti non è scattata nessuna ansia di movida o corsa alla “Grande Bouffe”. Cerchiamo serenità, semplicità, contatto con uno spazio aperto, magari circondato dall’orizzonte del mare. Un luogo da condividere nella vicinanza, correttamente distanziata, con gli altri. Vogliamo lasciarci alle spalle stress e tensioni.

Dal menù si scelgono grandi materie prime, da filiera naturale e soprattutto corta. Quella del nostro territorio dei nostri grandi artigiani del cibo. Ancora una volta è la tavola a dirci, con semplicità, lo spirito dei tempi che attraversiamo. Per dirla con Claude Lévi-Strauss: “Se è buono da pensare, è buono da mangiare”. 

È quanto si scopre ogni mezzogiorno, da ieri finalmente anche alla sera e senza fretta, l’orario di rientro a casa arriva infatti fino a mezzanotte, nei ristoranti di patron Giacomo Badioli: Gente di Mare, A Pesci in Faccia a Cattolica e Il Falco a Vallugola. Basta osservare le scelte dei commensali. Nel menù creato da chef Fabio Rossi  i mesi di chiusura per le brigate di cucina sono state periodo di lavoro, ricerca su nuove materie prime ingredienti, cotture – i clienti del Gente di Mare, scelgono il connubio tra grandi materie prime e leggerezza. I piatti più richiesti sono: spaghetto Felicetti con ricci di mare, asparagi e salicornia, il crudo di ricciola con mango ed emulsione di rucola e il polipo arrostito con stracciatella, crema di patate e salsa al pomodorino camone. Pochi ingredienti di altissima qualità, trattati con eleganza e semplicità come spiega Fabio Rossi: “I nostri commensali sono alla ricerca di sapori nitidi, precisi. Scelgono sobrietà e linearità delle ricette. Non si orientano su preparazioni complesse e privilegiano quello che il nostro territorio, dal mare alla collina, ci offre. La tavola del ristorante oggi serve a rigenerarsi e vivere un’emozione che mette, ancora di più che in passato, in evidenza la missione di un ristorante: fare stare bene le persone”.

Mentre al Falco, incastonato tra le onde del mare e la scogliera di Vallugola, tra le proposte dello chef Michele Frandolic i piatti più richiesti sono i crudi di pesce, la grigliata con il pescato della notte,(arriva ogni mattina dal molo di Cattolica) la catalana di crostacei e i paccheri all’astice. Del resto la missione del falco e di Michele Frandolic e coprire il poco spazio che divide la tavola dal mare e fare diventare il suo profumo e sapore del piatto. Un contesto in cui la fine del limite delle 22.00.  e bella stagione danno ancora più possibilità di esprimersi compitamente.

Invece ai Pesci in Faccia, locale nel cuore di Cattolica, dove il modello di ristorazione 100% tradizione e territorio declinata nella nostra contemporaneità, perfetto per un pranzo o una cena più veloci rispetto agli altri due locali, lo chef Alessio Neri vede premiati da commensali transgenerazionali famiglie con bambini, giovani, ex bayboomer alla ricerca della vera tavola di mare romagnola, il classico fritto e la grigliata col pescato freschissimo. Mentre, i primi piatti carbonara di pesce, cappelletti di mare con bottarga e colatura di alici, sono in vetta alle scelte proprio di Millenials e GenZ.

“Siamo di nuovo e finalmente al lavoro. Veniamo da un periodo difficilissimo per la ristorazione. Nel 2020 hanno chiuso più di 22mila attività (dati Fipe-Confcommercio), scomparsi 514mila posti di lavoro. Nonostante questo e nonostante l’incertezza vissuta sulle riaperture, ci siamo preparati al meglio per la ripartenza – spiega Giacomo Badioli –abbiamo investito in sicurezza e prevenzione e lavorato per offrire agli ospiti una cucina in grado di offrire ciò che oggi cercano nella tavola. Questo significa offrire piatti che comunicano le emozioni che tutti stiamo vivendo. La buona cucina non è mai astratta o fuori dal suo tempo, deve corrispondere a ciò che cercano i commensali. Da questo punto di vista il servizio, l’accoglienza e l’ospitalità, l’ambiente, sono ancora più importanti che in passato. E al Gente di mare, Il Falco, lo facciamo in cornici naturali bellissime, luoghi dove ci lasciano alle spalle stress e tensioni, grazie a piacere e serenità di un’esperienza del gusto e della tavola. Mentre, ai Pesci in Faccia è fondamentale il calore dell’ospitalità, la franchezza e semplicità di materie prime e ricette, espressione di storia e tradizione del nostro territorio”.