La seconda edizione della manifestazione svoltasi all’Aquila ha radunato 27 cantine, con degustazioni affiancate da un ricco programma di talk show, masterclass e showcooking

 

Investire sui vitigni autictoni è un’arma vincente per i produttori vitivinicoli e la spumantizzazione è un modo in più per valorizzarli e creare opportunità economiche non solo per le cantine ma per intere aree territoriali. In particolare l’Abruzzo sta scommettendo sulle bollicine, riprendendo una tradizione spumantistica che si era manifestata nell’Ottocento per poi essere lasciata cadere. E’ questo il messaggio in sintesi uscito dalla seconda edizione dell’evento “Abruzzo in Bolla”, organizzato e promosso da Virtù Quotidiane col patrocinio del Consorzio di tutela vini d’Abruzzo e di L’Aquila Capitale della cultura 2026 e con il sostegno del Gal Gran Sasso-Velino.

La spumantistica abruzzese è ripartita con decisione nel 2009, quando alcune grandi cooperative, insieme al Crivea (il consorzio di ricerca viticola ed enologica abruzzese), cominciarono a lavorare sui primi progetti di spumantizzazione diretta, utilizzando vitigni autoctoni e in autoclavi del posto, non più nei centri di spumantizzazione del Nord Italia.

I vitigni privilegiati sono sempre stati la cococciola e il montonico, dotati di una certa acidità. Il montonico era risultato molto idoneo, tanto che ancora prima, circa 15 anni fa con l’Arssa (l’agenzia regionale di sviluppo agricolo) a Bisenti (Teramo) fu prodotto il Cerbis, il primo spumante fatto in Abruzzo con questo vitigno.

Oggi i vitigni autoctoni abruzzesi vengono utilizzati a 360 gradi per la spumantizzazione: dal pecorino alla passerina, e arrivando alle uve di montepulciano per una versione anche rosé. E gli spumanti abruzzesi sono sempre più diffusi e ricercati.

Non è un caso che il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo abbia deciso di dotare la regione del marchio collettivo Trabocco, un brand per valorizzare tutti gli spumanti abruzzesi prodotto con metodo italiano a base di uve trebbiano, pecorino, passerina, montonico, cococciola e montepulciano, bianchi o rosé.

La seconda edizione di Abruzzo in Bolla ha visto raddoppiata la presenza delle cantine presenti (27), che, con i loro banchi di assaggio,  hanno riempio  gli spazi del colonnato di Palazzo dell’Emiciclo mentre nell’area antistante, sotto una confortevole tensostruttura a prova del primo assaggio di tempo autunnale affacciatosi nel capoluogo abruzzese, si sono susseguiti talk show, masterclass e showcooking.

Del tutto inedita la masterclass condotta da Tommaso Caporale che ha guidato una degustazione in cui sono stati assaggiati alla cieca quattro prodotti abruzzesi del neonato marchio Trabocco Doc, attraverso il metodo di analisi acustica del perlage.

Dalle microproduzioni ai colossi della cooperazione, da chi spumantizza da decenni a chi lo fa solo da poche stagioni, dal metodo classico a quello Charmat, alla manifestazione hanno partecipato le cantine Biagi, Cantina Frentana, Cantina Tollo, Casal Thaulero, Citra, Ciccone, Centorame, Collefrisio, Contesa, Dora Sarchese, Faraone, Fausto Zazzara, Feudo Antico, La Quercia, Piandimare, Poderi Costantini, San Lorenzo, Nododivino, Legonziano, Tenuta Ulisse, Vignamadre, Vigna di More e Vinco. Nel corner collettivo erano inoltre presenti i prodotti di D’Alesio, Illuminati, Di Ubaldo e Cioti.

Tutti i talk sono stati trasmessi in diretta e possono essere rivisti sul canale Youtube di Virtù Quotidiane.